Mit folgendem interessanten Fall betreffend die eigene Zuständigkeit beschäftigte sich kürzlich das Bozner Verwaltungsgericht:

Mit Bauleitplanänderung wurde seitens einer Gemeinde, zum Zwecke die Errichtung zweier neuer Wohngebäude durch einen privaten Bauträger, in Abweichung von den allgemeinen Prinzipien festgesetzt, dass anstatt des üblichen Abstands von 10 Metern, nur ein Abstand von 5 Metern vom nahe gelegenen Wasserlauf eingehalten werden muss.

Insbesondere fußt die Entscheidung des Vw.G. Bozen auf Art. 143, Abs. 1, K.D. Nr. 1775 vom 11. Dezember 1933, welcher wie folgt vorsieht:

Appartengono alla cognizione diretta del Tribunale superiore delle acque pubbliche:

a) i ricorsi per incompetenza, per eccesso di potere e per violazione di legge avverso i provvedimenti definitivi presi dall’amministrazione in materia di acque pubbliche;

b) i ricorsi, anche per il merito, contro i provvedimenti definitivi dell’autorità amministrativa adottata ai sensi degli artt. 217 e 221 della presente legge; nonché contro i provvedimenti definitivi adottati dall’autorità amministrativa in materia di regime delle acque pubbliche ai sensi dell’art. 2 del testo unico delle leggi sulle opere idrauliche approvato con R.D. 25 luglio 1904, n. 523, modificato con l’art. 22 della L. 13 luglio 1911, n. 774, del R.D. 19 novembre 1921, n. 1688, e degli artt. 378 e 379 della L. 20 marzo 1865, n. 2248, all. F;

c) i ricorsi la cui cognizione è attribuita al Tribunale superiore delle acque dalla presente legge e dagli artt. 23, 24, 26 e 28 del testo unico delle leggi sulla pesca, approvato con R.D. 8 ottobre 1931, n. 1604“.

Der Rekurs gegen die genannte Bauleitplanänderung von Seiten des Nachbarn wurde daher aufgrund mangelnder Rechtswegzuständigkeit abgewiesen und die Parteien an den Obersten Wassergerichtshof verwiesen.

Siehe Verwaltungsgericht Bozen, Urteil Nr. 57/2020